La legge del nulla 

E niente, praticamente, se passa la nuova legge, le coppie omosessuali non potranno sposarsi, non potranno adottare bambini e nemmeno il figlio del partner, non avranno diritto al cognome comune e nemmeno alla pensione di reversibilità. 

Praticamente non avranno diritto a nulla.

C’è chi addirittura si vanta di essere riuscito a far approvare una legge simile, perché è “il meglio” che si può far approvare in Italia.

Un paese così vuoto ed inutile che garantisce per legge e pomposamente il nulla, vantandosene pure.

Vabbè, ho capito: il meglio in Italia è la follia. 
N.H 

Tempo vitalità 

Il tempo non dovrebbe essere regolato da orologi o calendari. Ma dal grado di vitalità. I parametri:

Zero: per chi non crede più in nulla e nessuno.

Uno: per gli ipocondriaci.

Due: per chi si guarda continuamente nello specchio.

Tre: per chi prima di uscire guarda le previsioni meteo.

Quattro: per chi tiene sempre d’occhio l’estratto conto.

Cinque: per chi ha tanti amici sconosciuti in Facebook.

Sei: per chi esce, almeno una volta al mese, per la pizza.

Sette: per chi sogna.

Otto: per chi vuole realizzare i sogni.

Nove: per chi realizza i sogni.
  
Dieci: per chi non si accontenta dei sogni.

N.H

  

E treccia sia. 

Mia nonna diceva che quando una donna si sentirà triste e sofferente, quello che potrà fare è intrecciare i suoi capelli: così il dolore rimarrà intrappolato tra i suoi capelli e non potrà raggiungere il resto del suo corpo.Bisognerà stare attente che, la tristezza, non raggiunga gli occhi, perché li farà piangere e sarà bene non lasciarla posare sulle nostre labbra, perché ci farà dire cose non vere; che non entri nelle tue mani – mi diceva – perché tosterà di più il caffè o lascerà crudo il pane: alla tristezza piace il sapore amaro.

Quando ti sentirai triste, bambina, intreccia i capelli: intrappola il dolore nella matassa e lascialo scappare quando il vento del nord soffia con forza.

I nostri capelli sono una rete in grado di catturare tutto: sono forti come le radici del vecchio cipresso e dolce come la schiuma della farina di mais.

Non farti trovare impreparata dalla malinconia, bambina, anche se hai il cuore spezzato o le ossa fredde per ogni assenza. Non lasciarla in te, con i capelli sciolti, perché fluirà come una cascata per i canali che la luna ha tracciato nel tuo corpo.

Intreccia la tua tristezza – mi disse – intreccia sempre la tua tristezza.

E, domani, quando ti sveglierai con il canto del passero, la troverai pallida e sbiadita tra il telaio dei tuoi capelli.
N.H