Il massacro di Aleppo

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Un fiasco umanitario mondiale.

Come qualcuno afferma: una nuova Sebrenica con tutti i suoi orrori.
Si pensava che Auschwitz non si sarebbe MAI PIÙ RIPRESENTATO eppure oggi ancora, nel bel mezzo del bel XXI secolo, in moltissimi paesi resi noti dai media e non gli orrori, i massacri, i crimini inenarrabili si compiono sotto gli occhi di tutti e;
Aleppo muore, giorno dopo giorno, da tempo ormai…

Gli USA e l’Europa, non decidendo, hanno deciso che non c’è un sufficiente tornaconto per intervenire.

La Lega dei paesi arabi latita nel silenzio della sua abituale atrofizzante auto-umiliazione.

Il regime, la Russia, l’Iran, la Turchia e Hezbollah stanno firmando con il sangue in Siria il più grande genocidio d’inizio secolo.

Leonardo Sciascia scriverebbe: “Quando tra gli imbecilli ed i furbi si stabilisce una alleanza, state bene attenti che il fascismo è alle porte”. Voilà.

 

N.H

L’Amaca chiusa.

Un paese incapace di autocritica. Anzi. Peggio: che non ne apprezza la necessità, perché non paga. Un paese in cui chi sbaglia non chiede scuse, non deve scuse. In cui le promesse non vanno mantenute e i giuramenti, la dignità, sono solo parole al vento. Un paese in cui mancare di rispetto, alla logica come al più debole, è la norma. In cui mentono tutti e non mente nessuno. In cui il più bravo è sempre il più furbo. In cui chi ce l’ha fatta, chi ha successo, ha sempre ragione. In cui l’ignoranza non conta, se rima con “obbedienza”, se tra ignoranti si annuisce.

E un altro paese, lo stesso ma degli sconfitti, dove non c’è merito grande abbastanza per cogliere il frutto proibito della “meritocrazia”. In cui devi sempre scusarti, perché se hai un problema sei invariabilmente tu, la vittima, in errore o difetto. In cui se poi osi anche alzare la voce sei un deviante o un nemico, e vai demolito. Se ti opponi sei un populista; se dissenti un criminale in potenza. Un paese in cui tutto si paga, senza sconti o eccezioni. In cui ogni richiesta di cambiamento viene filtrata sempre dagli stessi, che non vogliono cambiare – davvero – un bel nulla.

Un paese che comanda, e uno di comandati.

Un tempo la chiamavano “lotta di classe”. Ora, boh… chissà.

N.H